Nelle linee guida

Linee guida per velocità più sicure

Diverse istituzioni e organizzazioni internazionali nel corso degli anni hanno prodotto documenti non prescrittivi, ma di supporto – sotto forma di manuali, linee guida, toolkit e raccolte di buone pratiche e simili – alla definizione di policy e all’attuazione di interventi per velocità più sicure, in particolare nelle città.

Manuale di gestione della velocità

Già nel lontano 2008, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Fondazione della Federazione Internazionale Automobilistica (FIA) e la Banca Mondiale (WB) hanno rilasciato per la prima volta il manuale intitolato “Speed management: a road safety manual for decision-makers and practitioners”.

Una delle raccomandazioni principali a decisori politici e professionisti tecnici è di applicare “un limite di velocità di 30 km/h nelle aree edificate (strade che attraversano zone residenziali e commerciali ad alta attività pedonale), dove esiste un mix di utenti della strada vulnerabili e di traffico automobilistico”. Il motivo? “La maggior parte degli utenti della strada vulnerabili sopravvivono se investiti da un’auto che viaggia a 30 km/h, la maggioranza muore se investita da un’auto che viaggia a 50 km/h”.

Nel 2023 il manuale è stato aggiornato con il rilascio di una “Second edition”, per includere nuove prove, dati e casi di studio, che rafforzano l’indicazione generalizzata della velocità di sicurezza di 30 km/h in tutte le “strade con possibili incidenti tra auto e utenti vulnerabili”.

Immagine illustrativa

 

Documento sulla gestione della velocità

Nel 2017, l’OMS, nel contesto della 4° Settimana mondiale della sicurezza stradale delle Nazioni Unite, ha pubblicato il documento “Managing speed”, sottolineando che “la velocità è il cuore del problema degli incidenti stradali”.

Perciò, questa agile guida afferma che le migliori pratiche suggeriscono che quando il traffico motorizzato si mescola a pedoni e ciclisti, la velocità dovrebbe essere inferiore a 30 km/h e che “le autorità locali dovrebbero avere il potere di ridurre i limiti per proteggere meglio tutti gli utenti della strada”.

Per gestire adeguatamente la velocità occorre:

  • fissare limiti appropriati al tipo di strada e di utenti
  • ridisegnare l’infrastruttura stradale
  • applicare controlli per il rispetto dei limiti
  • installare tecnologie come “ISA” a bordo veicolo
  • investire nella comunicazione ai cittadini

Immagine illustrativa

 

Guida sulle velocità sicure per salvare vite

Nel 2024, la Banca Mondiale (WB) e il World Resources Institute (WRI), una organizzazione no profit di ricerca a livello mondiale, hanno pubblicato la guida intitolata “Guide for Safe Speeds: Managing traffic speeds to save lives and improve livability”, che offre informazioni pratiche e raccomandazioni per la gestione delle velocità su tutti i tipi di strade urbane, indicando il limite di 30 km/h per tutte le strade “in cui le persone abitano, lavorano, si ritrovano e/o giocano sulla o di fianco alla strada e dove è probabile che le persone attraversino la strada”, cioè le strade del centro città nonché tutte quelle dove sono insediate funzioni residenziali, scolastiche, commerciali, terziarie (servizi pubblici e privati) e dove si trovano hub della mobilità.

La guida introduce un processo di nuova concezione per stabilire limiti di velocità sicuri, il “framework Roads-for-Life (R4L)”. Si tratta di un approccio che “determina i limiti di velocità e le classificazioni stradali in base alle effettive esigenze e vulnerabilità di tutti gli utenti della strada, compresi pedoni e ciclisti; considera le strade come luoghi di presenza e attività umana; riflette inoltre il crescente consenso degli esperti sul fatto che le strade dovrebbero dare priorità non solo al trasporto motorizzato, ma anche alla sicurezza e alla mobilità di pedoni e ciclisti e in particolare delle persone vulnerabili, compresi bambini, anziani e persone con disabilità”.

Immagine illustrativa

 

Guida per le zone a bassa velocità

Nel 2021, il World Resources Institute (WRI), un’organizzazione no profit di ricerca a livello mondiale, ha pubblicato la guida “Low-Speed Zone Guide”, per rafforzare la capacità di amministratori, tecnici e comunità locali di pianificare, progettare, implementare e valutare in modo efficace zone a bassa velocità: : “il limite di velocità di 30 chilometri orari o inferiore e le misure di moderazione fisica del traffico presentano i maggiori benefici comprovati in termini di sicurezza stradale”.

La guida ha un taglio sia strategico che operativo, suggerendo:

  • le cose importanti da considerare e il processo da seguire quando si pianifica una zona a bassa velocità
  • come progettarla in modo efficace e adatto al contesto locale (con un catalogo degli interventi-tipo di traffic calming e una mappatura dei manuali più di natura tecnica disponibili per il ridisegno delle strade)
  • come accompagnarne l’attuazione con il coinvolgimento degli stakeholders e della comunità
  • come realizzare, gestire, far rispettare, monitorare e valutare una zona a bassa velocità.

Immagine illustrativa

 

Rapporto tematico sulla velocità

Nel 2021, l’Osservatorio Europeo per la Sicurezza stradale (ERSO), diretto dalla Direzione generale mobilità e trasporti della Commissione europea, ha pubblicato un rapporto tematico interamente dedicato alla velocità. Il rapporto descrive il problema della velocità e i suoi impatti sulla sicurezza stradale, analizza il comportamento dei guidatori nei diversi Stati europei e individua le misure necessarie a contrastare l’eccesso di velocità. Tramite molteplici riferimenti a studi e ricerche, è consigliata una combinazione di limiti di velocità adeguati (tra cui in particolare i 30 km/h per tutte le “strade con possibili conflitti tra auto e utenti vulnerabili”), ridisegno fisico delle strade, controlli, educazione/comunicazione, tecnologie sui veicoli a motore (come ad esempio il sistema “ISA”).

In precedenza l’ERSO aveva promosso, nel 2020, un seminario esecutivo con esperti, ricercatori e parti interessate, sulla velocità e la gestione della velocità nella politica europea per la sicurezza stradale. Tra le principali conclusioni condivise del seminario:

  • sarebbe molto preziosa una raccomandazione ufficiale della Commissione europea agli Stati sulla regolazione della velocità, com’è già avvenuto con successo per la limitazione dei livelli di alcol alla guida;
  • linee guida europee dovrebbero essere rivolte alle autorità sia nazionali che locali per stabilire un limite predefinito di 30 km/h nelle aree urbane, incoraggiandole a farlo rispettare e a modificare l’infrastruttura stradale.

Immagine illustrativa

 

Toolkit per limiti di velocità più bassi e zone 30

La Alleanza Globale delle ONG per la sicurezza stradale è un insieme di oltre 350 organizzazioni non governative, attive in più di 100 Paesi in tutto il mondo, che implementano programmi e fanno pressioni sulle istituzioni per iniziative di sicurezza stradale.

Tra i principali “toolkit”, cioè gli strumenti pratici che l’Alleanza mette a disposizione delle Associazioni per responsabilizzare i Governi per la sicurezza di tutti gli utenti della strada, figurano quelli dedicati a:

  • Limiti di velocità più bassi: secondo queste direttrici: “dare priorità all’abbassamento dei limiti di velocità, applicare i 30 km/h nelle aree in cui le persone camminano, vanno in bicicletta, vivono e giocano, attuare misure di moderazione del traffico e di controllo per il rispetto dei limiti”;
  • Zone a 30 km/h: secondo cui bisognerebbe “attuare una legge o una politica per rendere 30 km/h il limite di velocità predefinito sulle strade urbane [che si trovano] in aree residenziali, di mobilità pubblica, commerciali, sanitarie, educative, religiose e ricreative”.

Ciascuna ‘cassetta degli attrezzi’ contiene una descrizione della misura, le motivazioni per cui è necessaria, i luoghi in cui andrebbe applicata, alcuni esempi di successo, un catalogo di risorse esterne per la migliore implementazione, e i collegamenti a piani, dichiarazioni e obiettivi globali in materia di sicurezza stradale.

Immagine illustrativa

 

Ricerca su velocità e rischio di incidente

L’International Transport Forum (ITF) presso l’OCSE è un’organizzazione intergovernativa che conta 59 Paesi membri, tra cui anche l’Italia tramite il Ministero dei trasporti, e che lavora per politiche di trasporto che migliorino la vita delle persone.

Nel 2018, l’ITF ha prodotto la ricerca “Speed and Crash Risk”, che esamina le conoscenze sulla relazione tra velocità, rischio e gravità degli incidenti, analizza casi di Stati che hanno abbassato i limiti o introdotto il controllo elettronico della velocità su vasta scala, e conclude con una serie di raccomandazioni. Tra queste, in particolare:

  • “La ricerca ha indicato che il rischio di morte è circa 4-5 volte più alto nelle collisioni tra un’auto e una persona a piedi a 50 km/h rispetto allo stesso tipo di collisione a 30 km/h. Considerando questo, c’è una forte raccomandazione di ridurre la velocità nelle aree urbane”.
  • “Nelle aree urbane, laddove veicoli motorizzati e utenti vulnerabili della strada condividano lo stesso spazio, come nelle aree residenziali, 30 km/h è il massimo raccomandato.”

Immagine illustrativa

    Nelle linee guida