Cosa c’entrano i 30 all’ora con il rumore?

Il rumore del traffico motorizzato è riconosciuta come la principale causa di inquinamento acustico in città. E la velocità dei veicoli, con le conseguenti frenate e accelerate tanto più è alta, condiziona in modo sostanziale il livello di rumore emesso.

Ridurre la velocità dei veicoli a motore di 20 km/h consente di dimezzare il rumore (questo in termini tecnici equivale a una riduzione di circa 3 decibel) in prossimità delle corsie di marcia, con un forte beneficio in termini di salute e benessere psico-fisico per le persone che abitano, lavorano o vanno a studiare negli edifici ai lati delle strade che attraversano i quartieri più densamente popolati della città e che infatti anche a Bologna sono quelle con il limite a 30 km/h.

Uno studio del Politecnico di Atene pubblicato a maggio 2024 ha proprio analizzato in modo comparato i risultati reali di oltre quaranta città europee diventate Città 30, evidenziando un calo medio di 2,5 decibel del rumore.

Va ricordato come secondo il rapporto 2020 dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA), una persona su cinque in Europa è esposta a livelli di rumore che provocano danni alla salute. L’EEA stima che l’esposizione a lungo termine al rumore ambientale causi 12 000 morti premature e contribuisca ogni anno a 48 000 nuovi casi di cardiopatie ischemiche in tutta Europa. Si stima inoltre che 22 milioni di persone soffrano di forte fastidio cronico e 6,5 milioni di forti disturbi cronici del sonno.

Meno rumore grazie a meno velocità significa anche dare più spazio ad altri suoni della città, ad esempio consentire alle persone di parlare per strada senza il frastuono del traffico, o di sentire i suoni naturali. E anche più semplicemente di godere di maggiore silenzio nelle ore notturne.

 

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