Perché non mettere i 30 km/h solo vicino ai luoghi più sensibili (scuole, ospedali, ecc.)?
Perché la stragrande parte delle strade urbane è potenzialmente un luogo sensibile.
Nelle città, infatti, le persone vivono, lavorano, giocano, fanno commissioni, ecc., per cui le strade vedono la presenza a distanza molto ravvicinata di veicoli pesanti e veloci (come auto, moto, furgoni, etc.) e di persone a piedi o in bici, che percorrono e attraversano la strada.
Anche considerando solo gli attrattori più sensibili, a pensarci bene in moltissime strade di Bologna – comprese le radiali più urbane – ci sono scuole, ospedali, case di cura e della salute, studi medici, farmacie, mercati, negozi di vicinato, parchi e giardini, luoghi di culto, impianti sportivi, ecc., frequentati tipicamente da utenti vulnerabili (pedoni, ciclisti, bambini/e, persone anziane o con disabilità). Sono queste le strade in cui anche il progetto Bologna Città 30 prevede il limite di velocità di 30 km/h.
Inoltre, i 30 km/h applicati in maniera estesa alle aree più densamente popolate rendono più sicure tutte le persone non solo vicino a questi specifici punti, ma anche lungo il percorso, da quando escono di casa a quando raggiungono il luogo di destinazione. Per fare un esempio, se i 30 km/h fossero solo davanti alle scuole, non proteggerebbero i/le bambini/e e i/le ragazzi/e in tutto il tragitto casa-scuola, né per gli spostamenti extrascolastici per andare a fare sport, musica, ecc.
Inoltre, se si fosse deciso per un continuo alternarsi tra zone 30 e zone 50, questo avrebbe generato molta più confusione e difficoltà di comprensione e di guida per i conducenti.
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